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Vacanze famiglia luglio 2020 a Ascea

Vacanze famiglia luglio 2020 a Ascea, paese nella zona meridionale della Provincia di Salerno. Terra in cui nacque un grande filosofo antico: Parmenide.

Ascea si trova nello splendido scenario del Cilento, in particolare dell’antica Magna Grecia. Si staglia tra le montagne e un mare splendido, caratteristica peculiare di tutti i paesini balneari cilentani, oppure posti su colline basse. Ascea, e in particolare la sua Marina, ogni anno ospitano tanti turisti che scelgono di passare le proprie vacanze estive.

In particolare Marina di Ascea si sviluppa sul mare, con un comodo lungomare è una vocazione prettamente turistica. La spiaggia di Ascea si estende per circa 5 km ed è sabbiosa, il che la rende perfettamente fruibile. Le acque del mare sono sempre limpide.

Per la vacanze famiglia luglio 2020 Ascea di seguito vi riportiamo una breve sintesi. Ci sono tante cose da vedere!

Gli scavi di Velia (sito archeologico); Palazzo Alario (Marina di Ascea); Chiesa Madonna del Carmine; Punta Telegrafo con la sua Torre e il Sentiero degli Innamorati; Palazzo Ricci; Portali in pietra; Palazzo villa agricola della Torretta (località Piana); i parchi e i boschi con castagneti, macchia mediterranea, ontani, latifoglie, conifere, eucalipti. Ma l’attrazione principale sono 2: Gli scavi di velia e le spiagge (comode e sabbiose).

Per la vacanze famiglia luglio 2020 Ascea c’è spazio anche per gli amanti delle immersioni e per le escursioni. Punta Telegrafo infatti presenta numerose scogliere suggestive oltre che varie insenature naturali, diventate col tempo vere e proprie spiaggette a cielo aperto. Sulla Punta Telegrafo è presente inoltre una torre di avvistamento Saracena. Si possono visitare, tra le altre, anche Baia D’Argento e Baia della Rondinella. Luoghi splendidi che ripagheranno ampiamente la visita cilentana. Ad ogni modo, Ascea non è solo mare e sole. Per gli amanti della storia e dell’archeologia è presente il promontorio di Velia con i suoi resti ancora ben integri.

Il Comune di Ascea si trova a circa 80 chilometri dall’Autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria. Per raggiungere la località in auto occorre imboccare l’uscita al casello di Battipaglia e proseguire per la variante S.S. 18 uscita Vallo Scalo.

La Stazione ferroviaria più vicina è quella di Ascea Marina sulla linea ferroviaria  Napoli – Reggi Calabria. Collegamenti giornalieri per Napoli, per Salerno e per Reggio Calabria, ogni giorno, e potenziati durante il periodo estivo.

Il Cilento non è ben servito per quanto riguarda il raggiungimento via aerea. L’aereoporto più vicino è quello di Napoli (Capodichino). Arrivati si può scegliere di raggiungere il Cilento con tutti i mezzi possibili (treno, auto, via mare) in maniera molto semplice. Infatti basta raggiungere la stazione centrale di Napoli, quella di Piazza Garibaldi, che dista dall’aereoporto circa 20 minuti.

Ma c’è anche un altro aeroporto, quello di Salerno-Costa d’Amalfi, ubicato a Pontecagnano e a circa 20 km più a sud di Salerno. Questo aeroporto risulta secondario rispetto a quello di Napoli, ma vi consigliamo comunque di consultare il sito (www.aeroportosalerno.it) per valutare la scelta e verificare la presenza di offerte.

Raggiungere il Cilento via mare nel periodo estivo è molto semplice. Infatti è attivo il servizio “Cilento Blu” che collega i porti di Napoli, Salerno e la Costiera Amalfitana con alcuni porti della costiera cilentana. Basterà imbarcarsi nei porti di Napoli, Salerno o quelli della costiera per raggiungere i porti di Agropoli, San Marco di Castellabate, Acciaroli, Casal Velino, Pisciotta, Palinuro e Marina di Camerota. Ogni estate sono previste solitamente 4 linee, però vi consigliamo di consultare il sito per orari e disponibilità. Il biglietto è acquistabile a bordo o in uno dei punti vendita elencati nel sito www.metròdelmare.cit.

Vediamo qualche altra utile informazione per la vacanza famiglia luglio 2020 Ascea.

Questa zona ebbe il suo momento di massimo fulgore allorquando il territorio era compreso nel feudo di Castellammare della Bruca. Esaminando la struttura urbanistica del borgo si evincono le origini tardo medievali. I vicoli e le piazzette del “Chianu”, “Arretu la Mura”,”A Villa”. E ancora “Malicavaddu”, “A Sciuscella”, il lastricato del “Vicu ri li Pimmaroli”, i portali di pietra intagliata. Nel cuore del centro antico svetta il Settecentesco Palazzo Ricci, già De Dominicis, ricchissimo di fregi. Sempre nel centro antico si trova anche il Palazzo Barbarella.

All’interno di notevole pregio è il borgo di Terradura. L’impianto urbanistico è tipicamente medievale, e si sviluppa attorno a due monumenti religiosi più importanti. Si tratta della Chiesa di San Michele Arcangelo e quella di Santa Sofia, entrambe erette dai monaci italo-greci fondatori del borgo.

Lasciata Terradura, la stradetta s’inerpica verso Mandia. Il borgo sorge a 504 metri sul livello del mare. In epoca medievale Mandia era un borgo fortificato; il centro storico è un gioiello incastonato  all’interno del verde del Parco Nazionale del Cilento.

Catona è la frazione più alta di Ascea si trova a 515 metri sul livello del mare. Oltre al centro storico è da visitare il Santuario della Madonna del Carmine, uno dei sette del Cilento dedicati al culto della Vergine del Monte Carmelo, che si erge sulla sommità del piccolo abitato. Inoltre c’è anche la sua Chiesa dedicata a San Nicola di Mira.

In ultimo vi riportiamo qualche breve informazione sul parco archeologico di Velia.

La città antica aveva una superficie di circa 90 ettari ed era organizzata in in quartieri siti lungo il declino naturale di una collina. Per visitare il Parco si inizia dal settore meridionale della città. L’ingresso avviene da Porta Marina Sud, difesa da una vigorosa torre quadrata. Una strada lastricata conduce al Quartiere meridionale. All’interno di esso si può visitare un complesso monumentale di età augustea destinato molto probabilmente al culto imperiale.

Continuando l’itinerario di visita si costeggia il complesso delle terme romane. Proseguendo l’antica via di Porta Rosa, che collegava il quartiere meridionale con quello settentrionale, si ascende verso la via della collina. Superato un edificio pubblico in cui forse, accanto al culto di Asclepio, si praticavano terapie mediche (Ascleieion), si raggiunge la famosa Porta Rosa. Essa fa parte di un complesso sistema di difesa interno alla città e rappresenta un’opera di alta ingegneria (fine del IV sec. a. C.).

Attraverso il quartiere settentrionale, nel quale sono visibili numerosi esempi di case arcaiche in opera poligonale, si giunge sull’Acropoli. Superando i resti del teatro si raggiunge, attraverso la via sacra, l’area del santuario. Al centro sorgeva un tempio forse dedicato ad Atena.

Del monumento oggi, è visibile soltanto il basamento parzialmente inglobato nella fortificazione medievale. Sull’Acropoli è ancora oggi possibile visitare la Cappella Palatina, chiesetta del XII sec. dedicata a San Quirino.

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