Aggrappato alle falde di una verde collina a 450 metri circa sul livello del Mare e circondato da boschi secolari di castagni e di ulivi, sorge l’abitato di San Mauro La Bruca,piccolo Comune del Basso Cilento, che con la sua frazione San Nazario raggiunge attualmente una popolazione di circa 800 abitanti.
Il nome del paese deriva senza dubbio da quello del suo Santo Protettore, San Mauro Abate, vissuto al tempo di San Benedetto e suo discepolo a Subiaco.
L’origine dell’appellativo “La Bruca” potrebbe avere una radice greca collegabile al verbo brùo = essere ricolmo, fiorire in abbondanza, in riferimento all’abbondanza di alberi e alla fitta vegetazione della zona. Le testimonianze storico-archeologiche del comune sono attestate dall’età del ferro al medioevo; importante passaggio storico è la dipendenza di S.Mauro, insieme al vicino borgo di Rodio, dal Sovrano Militare Ordine di Malta che durò fino agli inizi del ‘700.
L’antico centro abitato sorgeva intorno alla chiesa dedicata a San Mauro Abate della quale ora non resta che qualche rudere. Ai giorni nostri, invece, la parte più popolosa e importante del paese è ubicata circa un chilometro più a nord intorno all’attuale chiesa parrocchiale consacrata a Sant’Eufemia all’epoca della dipendenza di San Mauro dai Cavalieri di Malta. Di questa chiesa rimane solo il presbiterio con cupola affrescata che riporta la data del 1511,anno in cui presumibilmente l’edificio fu ultimato.
Il borgo di S.Mauro è stato per lungo tempo meta di pellegrinaggio degli abitanti dei comuni limitrofi, infatti tale era la devozione al santo che ogni anno centinaia di persone si recavano a piedi fino al luogo sacro. Una delle testimonianze miracolose è attestata nell’anno 1969 quando nella notte tra il 24 e il 25 Luglio dei ladri penetravano nella Chiesa Parrocchiale di San Mauro asportando con le reliquie dei Santi Patroni i vasi sacri gettand le Sacre Particole al di fuori della Chiesa lungo la strada. Il mattino seguente una donna scoprì le Sacre Particole e avvertì il parroco che le ricollocò nel ciborio. Per disposizione del Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, a distanza di un mese si svolgeva un solenne triduo di riparazione. A conclusione di detta celebrazione, il Vescovo leggeva l’atto di consacrazione al Cuore Eucaristico di Gesù e decretava che la Giornata del 25 luglio di ogni anno fosse per la Parrocchia di San Mauro solenne giornata eucaristica di fede. Da allora le Sacre Particole,in numero di 63, si conservano miracolosamente intatte nel Santo Tabernacolo.
Chi oggi visita San Mauro può trovare tracce della sua storia visitando la chiesa parrocchiale, il suo soccorpo con gli affreschi raffiguranti Sant’Eufemia, le numerose riproduzioni in più ambienti della croce dei Cavalieri di Malta, i ruderi dell’originaria chiesa di San Mauro a pochi metri dalla Cappella della Madonna delle Grazie e, magari, sulla piazza principale affacciarsi alla terrazza per osservare Palinuro e la sua costa.
Il borgo affonda le radici nelle numerosissime edicole italo-greche di cui è disseminata la collina: ancora oggi il sito è chiamato dalla popolazione “Monte dei Monaci”. Nel centro del paese sorge la monumentale Chiesa di Sant’Eufemia, risalente all’anno Mille ma riedificata nel 1700. All’interno del tempio resiste ai secoli l’antica cripta, in epoca remota adibita a funzioni tipiche del rito greco: una tradizione qui importata dai Cavalieri di Malta, che controllavano il paese. Sempre nella Chiesa di Sant’Eufemia si possono ammirare pregevoli affreschi di arte popolare, che raccontano per immagini la vita della Santa.
Ma il monumento religioso più importante di San Mauro La Bruca si trova nella frazione San Nazario, ed è la Chiesa dedicata all’omonimo Santo, che ha inglobato l’abside di un antico cenobio basiliano del IX secolo. Nel monastero prese i voti un giovane patrizio calabrese, il futuro San Nilo.
Da un lato San Mauro la Bruca è vicinissimo a rinomate mete balneari della Costa cilentana, fra tutte Palinuro, dove i numerosi turisti trovano numerose forme di accommodation e offerte last minute per trascorrere le vacanze nello splendido scenario di Capo Palinuro. Dall’altro ha la storia, le tradizioni e la gastronomia tipiche dei borghi antichi dell’entroterra cilentano: a San Mauro la Bruca infatti si coltivano i prodotti tipici della cucina cilentana, coltivati secondo metodi biologici che li rendono particolarmente genuini e protagonisti della dieta mediterranea, e cucinati ancora negli antichi forni di San Mauro la Bruca.
Aggrappato alle falde di una verde collina a 450 metri circa sul livello del Mare e circondato da boschi secolari di castagni e di ulivi, sorge l’abitato di San Mauro La Bruca,piccolo Comune del Basso Cilento, che con la sua frazione San Nazario raggiunge attualmente una popolazione di circa 800 abitanti.
Il nome del paese deriva senza dubbio da quello del suo Santo Protettore, San Mauro Abate, vissuto al tempo di San Benedetto e suo discepolo a Subiaco.
L’origine dell’appellativo “La Bruca” potrebbe avere una radice greca collegabile al verbo brùo = essere ricolmo, fiorire in abbondanza, in riferimento all’abbondanza di alberi e alla fitta vegetazione della zona. Le testimonianze storico-archeologiche del comune sono attestate dall’età del ferro al medioevo; importante passaggio storico è la dipendenza di S.Mauro, insieme al vicino borgo di Rodio, dal Sovrano Militare Ordine di Malta che durò fino agli inizi del ‘700.
L’antico centro abitato sorgeva intorno alla chiesa dedicata a San Mauro Abate della quale ora non resta che qualche rudere. Ai giorni nostri, invece, la parte più popolosa e importante del paese è ubicata circa un chilometro più a nord intorno all’attuale chiesa parrocchiale consacrata a Sant’Eufemia all’epoca della dipendenza di San Mauro dai Cavalieri di Malta. Di questa chiesa rimane solo il presbiterio con cupola affrescata che riporta la data del 1511,anno in cui presumibilmente l’edificio fu ultimato.
Il borgo di S.Mauro è stato per lungo tempo meta di pellegrinaggio degli abitanti dei comuni limitrofi, infatti tale era la devozione al santo che ogni anno centinaia di persone si recavano a piedi fino al luogo sacro. Una delle testimonianze miracolose è attestata nell’anno 1969 quando nella notte tra il 24 e il 25 Luglio dei ladri penetravano nella Chiesa Parrocchiale di San Mauro asportando con le reliquie dei Santi Patroni i vasi sacri gettand le Sacre Particole al di fuori della Chiesa lungo la strada. Il mattino seguente una donna scoprì le Sacre Particole e avvertì il parroco che le ricollocò nel ciborio. Per disposizione del Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, a distanza di un mese si svolgeva un solenne triduo di riparazione. A conclusione di detta celebrazione, il Vescovo leggeva l’atto di consacrazione al Cuore Eucaristico di Gesù e decretava che la Giornata del 25 luglio di ogni anno fosse per la Parrocchia di San Mauro solenne giornata eucaristica di fede. Da allora le Sacre Particole,in numero di 63, si conservano miracolosamente intatte nel Santo Tabernacolo.
Chi oggi visita San Mauro può trovare tracce della sua storia visitando la chiesa parrocchiale, il suo soccorpo con gli affreschi raffiguranti Sant’Eufemia, le numerose riproduzioni in più ambienti della croce dei Cavalieri di Malta, i ruderi dell’originaria chiesa di San Mauro a pochi metri dalla Cappella della Madonna delle Grazie e, magari, sulla piazza principale affacciarsi alla terrazza per osservare Palinuro e la sua costa.
La frazione San Nazario
La fondazione della frazione S. Nazario si deve a Richerio, Abate di Montecassino, intorno al secolo XI. Il piccolo borgo sorge in una vallata circondata da tre grandi colli e aperta su di un lato (verso il mare) dove scorre un fiume a carattere torrentizio.
Bisogna sottolineare però che rilevanze archeologiche, lungo il fiume che costeggia l’abitato in località “La Mannìna”, hanno portato all’ipotesi della presenza di un insediamento e di un’area sacra risalenti all’età del ferro. In detta località sono presenti quattro piazzole circoscritte da muri formati da grosse pietre incastonate a secco,che seguono il corso del fiume per circa 200 mt fino a scomparire del tutto nella parte più alta. Lo spessore dei muri lascia intendere che originariamente avessero una funzione difensiva oltre a reggere le ampie piazzole sulle quali probabilmente erano impiantate le capanne.
Il primo nucleo abitato sorse e si sviluppò intorno all’antichissima abbazìa basiliana le cui origini risalirebbero all’VIII / IX secolo.Il cenobio,noto per la produzione della cartapecora utilizzata per le pergamene ebbe un momento di grande notorietà quando nel 940 vi sostò San Nilo,in fuga dalla sua Calabria,che proprio qui indossò l’abito monacale. Nel 966 l’abbazia di S. Nazario subì l’incursione saracena andando incontro ad un periodo di circa un secolo di abbandono e decadenza. Nel 1044 il monaco benedettino Richerio, partendo da Montecassino, si recò a S. Nazario rifondando l’antico monastero e dandogli nuovo lustro.
La comunità di S. Nazario incominciò a crescere e svilupparsi intorno al monastero e fu fondato un piccolo borgo, costituito prevalentemente da agricoltori e pastori.
Da sottolineare l’interessante percorso naturalistico della Valle dei Mulini lungo il fiume Brulara costellato di antichi mulini ad acqua testimonianza di un’economia sviluppatasi sull’agricoltura e la pastorizia.
Infine ecco un regalo! Un nostro breve video che raccoglie alcune fotografie sul territorio: San Mauro la Bruca in foto.