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Vacanze a Pioppi

Pioppi è una frazione del comune di Pollica sita in provincia di Salerno e fa parte del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. E’ ubicata sulla costa tirrenica a pochi km da Agropoli ed è quindi un borgo di pescatori.Meta ideale per chi intende passare vacanze tranquille e all’insegna del divertimento senza eccessi, dispone di spiagge strepitose, ineguagliabili a livello nazionale. Da diversi anni, insieme ad Acciaroli, altro ridente comune marinaro sito a pochi km di distanza, Pioppi riceve la Bandiera Blu e le 5 Veli di Legambiente, a dimostrazione della purezza delle acque e della bellezza incontaminata delle spiagge. In particolare, la spiaggia di Pioppi, presente caratteristiche molto variegate e dispone di un lungomare vasto sul quale è possibile portare a termine lunghissime e indimenticabili passeggiate durante le quali è possibile perdersi specchiandosi nel mare cristallino o osservando il famoso Palazzo Vinciprova, sito nelle vicinanze. Pioppi dispone di un museo tra i più famosi del Cilento, ovvero il Musea, sito proprio presso il palazzo Vinciprova. Non è solo spiaggia e monumenti importanti, ma anche, e soprattutto, sentieri di trekking. Dalla spiaggia infatti, parte il famoso Sentiero del Pozzo dell’Uva Nera che è lungo circa due km e presenta paesaggi mediterranei tipici splendidi e una cascata davanti alla quale è facile incantarsi per la bellezza.

Il palazzo Vinciprova, risalente al secolo XII, è sede del Museo Vivo del Mare, che ospita acquari didattici e habitat marini con organismi del Mar Tirreno.

Palazzo Vinciprova

Al centro dell’abitato di Pioppi, affacciato sul mare, si trova l’antico Palazzo Vinciprova. Fu edificato a Pioppi in relazione alla vicenda dei Ripolo, famiglia di mercanti originaria della Catalogna, stabilitasi a Pollica in epoca di dominio degli Aragonesi su Napoli.

Cresciuti in ricchezza, i Ripolo cozzarono negli interessi di predominio su Pollica con un’altra famiglia spagnola, i della Cortiglia, mentre erano state costrette nell’ombra le più ricche famiglie autoctone: Volpe, Farina e Cantarella. Di tali rivalità e vendette che flagellarono il paese per anni si tramanda anche attraverso una nota leggenda popolare. Nel 1888 il castello appartenne al sindaco Giuseppe Sodano, che, in seguito, lo avrebbe ceduto ai Vinciprova di Omignano.

MUSEA – Museo Vivo del Mare (borgo di Pioppi)

Istituito nel 1998 per opera dell’associazione Marenostrum è collocato nel Palazzo Vinciprova di Pioppi, tipico esempio dell’architettura baronale d’Italia meridionale, datato alla seconda metà del XVII secolo. Il Museo è oggi gestito da Legambiente Onlus e rappresenta una delle strutture museali e didattiche più frequentate della regione Campania.

Tra le 10 vasche che riproducono gli ambienti marini tirrenici, assumono particolare rilievo: la vasca tattile che, attraverso l’esperienza sensoriale, permette una conoscenza diretta e fisica delle realtà marine; la vasca dedicata alla biodiversità che espone le componenti biologiche in relazione reciproca; la vasca di profondità che ospita specie difficilmente osservabili e che costituisce l’ambiente di cura delle tartarughe marine ferite.

Sono esposte, inoltre, collezioni osteologiche, malacologiche, algologiche, tassidermiche di diversi animali marini. Il museo è, inoltre, un Centro di informazione sugli ecosistemi marini e costieri.

Il piano superiore del Palazzo Vinciprova ospita, invece, il Museo della Dieta Mediterranea, dedicato al medico epidemiologo americano Ancel Keys che ha vissuto oltre quarant’anni in Cilento, studiando il rapporto tra alimentazione locale e l’incidenza sulle malattie cardiovascolari e dimostrando le qualità benefiche della dieta mediterranea, attraverso l’assunzione di alimenti come l’olio extravergine di oliva, pesce azzurro, frutta (in particolare il fico bianco), verdura, ecc

Le vasche sono ripopolate periodicamente, è consigliato telefonare o informarsi preventivamente per verificare le possibilità di visita.

“Il castello” così come è, ancora oggi, chiamato dal popolo palazzo Vinciprova, si presenta come una struttura architettonica forte ed armoniosa, composta di tre corpi: due torri laterali terminanti in terrazzi dai merli arabeschi, mentre un corpo centrale li unisce; il fronte mare si abbellisce di un ampio portico che regge uno splendido terrazzo soprastante, affacciato quasi sopra alle acque.

Esso si compone elegantemente in linee barocche e decori di influenza moresca con un voluto effetto visivo di castello, soprattutto per l’osservatore in navigazione dal prospiciente mare.

Interessante il percorso che permette di ammirare il «Flysch del Cilento», che ha la sua massima diffusione in corrispondenza del bacino idrogeografico del Fiume Alento e dei principali monti del Cilento occidentale, quali il Monte Centaurino (1433 m), e quella delle «rocce calcaree» che costituiscono i complessi montuosi interni (Alburno-Cervati) e meridionali (Monte Bulgheria, Monte Cocuzzo) del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

Sulla costa alta, il Flysch si caratterizza per la fitta stratificazione delle rocce che talora assumono forme e colori particolari come è possibile riscontrare in località Ripe rosse o nel terrazzo marino di Punta Licosa.

Percorso breve e turistico con dislivello minino, fatto di un andata e ritorno per lo stesso sentiero sufficientemente segnalato ,con partenza dalla località Porto del Fico di Pioppi fraz di Pollica consigliato da farsi con pantaloni lunghi per non graffiarsi

Il pozzo che in realtà è una cascata viene chiamato cosi per le felci le quali somigliano a grappoli d’uva e qualora secchi all uva nera

Il sentiero inizia a livello del mare da località Porto del Fico di Pioppi dove si imbocca un sentiero per il primo km fortemente antropizzato e su strada asfaltata. Ci si inerpica quindi per la collina su cui è adagiato il borgo di Celso. 4 km circa di salita continua su sentieri di fitta macchia mediterranea, parte del sentiero è ombreggiato, discreto riparo dal sole dovuto a lecci, olivi e carrubi. Fondo pietroso e abbastanza ripido, fortemente consigliato l’uso di bastoncini e obbligo di scarpe adatte al trekking. 

Con l’arrivo a Celso si conclude la parte più impegnativa del percorso per il dislivello ormai raggiunto. 

Nel piccolissimo borgo ci sono 2 punti d’acqua. 

Breve ristoro ad una fonte/abbeveratoio e breve prima sosta alla Chiesa dell’Assunta passando per il palazzo baronale Mazziotti.

Si riattraversa il paese in direzione contraria per imboccare il sentiero, molto panoramico e con vista a sud est sulla valle dell’Alento e le colline intorno, monte della Stella a nord e in lontananza a est il Gelbison mentre sul mare si disegna il profilo del promontorio di Capo Palinuro. 

Pollica si trova a 280 m s.l.m. dunque il sentiero s’inforca leggermente in discesa tra uliveti e arbusti di corbezzolo e mirto finché non spunta in basso il borgo, annunciato dal convento di San Francesco, altra possibile area per una sosta, se non altro fotografica, considerata la bella vista. 

I vicoli di Pollica ci conducono alla piazzetta principale dove è anche possibile prendere un caffè al bar.

Si esce dal paese su strada asfaltata (pressoché deserta) e si raggiunge in 40 minuti Cannicchio. Steso sul crinale della collina digradante verso Acciaroli, è un grazioso borgo magnificamente tenuto con case in sasso e viuzze lastricate e fiorite. La chiesina del paese resta sempre aperta e si trova sul passaggio dei camminatori. 

Con una discesa piuttosto ripida e pietrosa si raggiunge infine l ‘ultimo dei nostri borghi, famoso: Acciaroli.

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