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Vacanze a Cuccaro Vetere

Vacanze a Cuccaro Vetere, in un centro di importanza storica! Infatti fu uno dei presidi difensivi della chora velina, territorio di influenza della famosa città fondata dai greci nel corso del VI secolo a. C.

Cuccaro Vetere è antico borgo cilentano che fa parte dell’itinerario “Tra laure e cenobi”, la strada dei monaci basiliani, istituito dalla Comunità Montana Lambro e Mingardo.

Vacanze a Cuccaro Vetere, in un luogo con molte bellezze architettoniche: palazzi aristocratici e borghesi. Un borgo, noto per l’attrattiva del “Palio del Ciuccio” che si svolge nel mese di Agosto da decenni.

Per arrivare a Cuccaro Vetere in auto basta prendere l’autostrada A3 SA-RC, con uscita a Battipaglia. Successivamente dovete proseguire con la SS 18 fino allo svincolo di Cuccaro Vetere, a pochi Km da Vallo della Lucania. Per la soluzione in treno si consiglia lo scalo ferroviario di Pisciotta-Palinuro, dove ci sono servizi pubblici e privati che consentono di proseguire alla volta di Cuccaro Vetere.

Raggiungere Cuccaro Vetere con aereo o via mare? Beh … lasciamo stare, troppo complicato!

Nella parte est del borgo sorgeva un monastero italo-greco con l’annessa chiesa di San Nicola del Greci dove fino alla seconda metà del seicento il rito veniva celebrato con quello greco di cui sono rimasti i ruderi.

Oltre al convento di pregevole valore si annovera la chiesa di San Pietro Apostolo, con una sola navata che nel 1800 fu interamente ristrutturata. Al suo interno sono conservati opere di pregio quali: statue in legno, quadri del 1700 ed un organo a canne. L’altare Maggiore costruito in marmi policromi intarsiati e le acquasantiere in pietra rappresentano altri pregi della Chiesa. Il portone di bronzo del Tempio viene inserito nel contesto artistico, realizzato dall’artista Mario Modica che si ispirò per la realizzazione alla vita del Santo Patrono San Pietro Apostolo.

Ma vediamo qualche altra cosa sul paese, così da ammaliarvi sulle vacanze a Cuccaro Vetere.

Alla fine del secolo XIII è stato eretto dai Sanseverino il convento di San Francesco, che fu operante fino alla fine del del “700. Del Convento di S. Francesco (sec. XIV), fondato nel 1333, si racconta che un gruppo di monaci diretti per un lontano paese dove avrebbero fondato un convento. Sostarono proprio dove oggi vi sono i resti del monastero, per riposarsi insieme ai muli carichi di arredi sacri. Dopo il povero pasto e le dovute preghiere al Signore, perché li guidasse durante in cammino.

Intanto uno dei muli, nonostante gli incitamenti a partire, restava fermo nella sua posizione di adorazione. I monaci, pensando che la sua fermezza fosse dovuta al carico troppo pesante lo sgravarono del carico per dargli la possibilità di proseguire il riposo; ma alla partenza di nuovo quel mulo restava in adorazione.

Dopo vari tentativi, i pazienti monaci, svuotarono il carico e trovarono una reliquia della Croce di Cristo. Allora i frati costruirono il convento in quel posto ritenendo che fosse un segno del Signore.

Il monastero divenne meta di pellegrini per la Santa Reliquia rinvenuta, e nei pressi nacque una fiera, che tuttora si tiene il Venerdì Santo. Tale fiera è detta “Del Legno Santo”.

Quando il convento cadde in rovina il Sacro Legno fu salvato nella Chiesa di S. Pietro a Cuccaro ed oggi è ancora venerato da parte dei fedeli che ogni Venerdì Santo lo portano in processione e poi lo baciano.

Durante il periodo estivo si svolge il “Palio del Ciuccio”, che rientra nell’ambito della manifestazione dell’Agriturist. Praticamente l’asino rappresenta l’elemento significativo di tutta la sfilata storica del Borgo.

Lo stesso Palio è un omaggio alla laboriosità e docilità nonché umiltà di quest’animale che era un elemento portante dell’economia rurale del luogo. In quei tempi l’asino rappresentava l’unico mezzo di trasporto dei prodotti agricoli e montani dal luogo di produzione alle proprie abitazioni. Solo da un ventennio si è assistito alla costruzione di reti viarie interpoderali e di conseguenza la motorizzazione agricola che ne ha sminuito il ruolo decretandone quasi la estinzione.

Tuttora gli abitanti locali sono rimasti molto legati a detto animale tanto che ancora li custodiscono più per affezione che non per utilizzo lavorativo. La Pro-Loco ha al vaglio uno studio in collaborazione con l’Ente comunale. E’ un progetto di recupero del significato economico-sociale di detto animale inserendolo in un programma agrituristico volto alla promozione dello sviluppo turistico della zona.

A Cuccaro si svolgono molte manifestazioni religiose molto particolari e caratteristiche. Come la Festa del Santo Patrono San Pietro, la Fiera di S.Teresa e la fiera del Legno Santo. Ovviamente il Palio del Ciuccio riveste particolare importanza sia per i locali che i turisti che vi partecipano.

Dopo questa lunga chiacchierata in merito alla storia del paese vi siete convinti che vacanze a Cuccaro Vetere ne può valere la pena?!?

Negli ultimi anni si sono sviluppate e consolidate alcune piccole strutture ricettive, per lo più agriturismi e Bed and Breakfast. Molto accoglienti e caratteristiche, vi faranno entrare nelle tradizioni locali, magari spiegandovi la cucina locale. Quest’ultima la ricorderete per molto tempo. Ovviamente nel senso buono!!

Se volete farvi subito un’idea sulle tipicità culinarie locali e più in generale del Cilento, visitate la sezione del nostro portale “prodotti tipici“.

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