Omignano è un Comune del Cilento, con una superficie di circa 10 chilometri quadrati. Ha una frazione: Omignano Scalo. In questo articolo approfondiremo Omignano Profilo Storico.
Origine del nome: lat. medioevale domnicanus (scil. fundus), proprietà del signore, terreno padronale, dall’agg. domnicus, del padrone (lat. cl. dominicus < dominus; cfr. feudo Lodomnico (a 1495), tenuta boschiva nello stesso territ. di Omignano (oggi Duonoco), e Ortodonico, unito al suff. -anus/-ana, indicante natura o stato di un luogo (cfr. Casigliano, Guarrazzano, Laureana), da cui *domingano per sincope (cfr. l’onom. spagn. Domingo < Dominicus) e poi*domignano per metatesi di –ng-, che ha dato infine OMIGNANO in quanto la consonante iniziale è stata intesa come preposiz. (d’ omignano), cioè d(e) omignano.
La prima notizia su questa location si ha in età longobarda. Precisamente nel 1047, quando il territorio del villaggio rientrava nel distretto di Lucania. Esso rappresentava la maggiore delle due ripartizioni amministrative in cui era stato diviso nel 1043 il gastaldato di Lucania. Capoluogo di questo distretto era allora Capaccio, ma in epoca normanna una parte di esso, comprendente fra l’altro i territori di Guarrazzano, Galdo, Massanova, Celso, S. Zaccaria, S. Matteo, S. Giorgio, Acquavella, Torricelli ed Omignano, si aggiunsero al feudo cilentano dei Sanseverino, che sotto Enrico I raggiunse praticamente quell’ampiezza conservata poi come Baronia di Cilento.
Ricordato fra i centri che con il Processo del 1276 furono restituiti ai Sanseverino, fu da questi dato nel 1332 in suffeudo al nobile salernitano Giovanni Grillo insieme a Sessa, ma poi, verso la fine del XIV secolo, questi due villaggi sono stati trasferiti ai Capano, che allora possedevano come suffeudatari dei Sanseverino anche Cannicchio.
Restò in possesso dei Capano di Pollica anche durante il XV secolo, nonostante le vicende che caratterizzarono lo scontro fra questa famiglia ed i Sanseverino, e solo nel 1527 il villaggio insieme a S. Lucia passò per matrimonio alla famiglia Mazzacane, signori di S. Giacomo. Dopo la ribellione di Ferrante Sanseverino (1552) i Mazzacane perdettero il feudo di Omignano, ma, riconcesso loro con privilegio del re Filippo II d ‘Asburgo (1554-1598). Lo tennero fino ai principi del XVII secolo.
Verso il 1628 si proseguì alla vendita a favore di Delia del Prato, maritata Di Sangro. Ma la vendita si annullò dal Regio Consiglio per questioni formali. Sicché il villaggio restò in loro possesso. E ottenuto su di esso nel 1649 il titolo di Principi, lo conservarono fino all’eversione della feudalità (1806). Dopo di che Omignano fu prima unito (legge 1-5-1816) a Sessa, poi costituito in comune autonomo il 7 agosto 1847.
Presenze archeologiche, monumentali e artistiche:
- Chiesa di San Nicola (orig. XVI sec.).
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