Il Cilento è un incredibile territorio, variegato dal punto di vista territoriale (mare, colline, montagne, pianure). E di conseguenza ricco di storia e tradizioni. Ma anche di usanze che si tramandano nel tempo come la lavorazione della lana.
Entrando nel Vallo di Diano, zona nord-est del Cilento, si incontrano anche paesini adagiati sopra un colle. Con le case che si propagano lungo i fianchi. Tali paesi godono di un grande vantaggio. Quale? La vicinanza di svincolo autostradale. Per questo motivo si sono sviluppate varie attività commerciali.
Ma la vita commerciale di questa zona è molto attiva anche grazie alla presenza della rete ferroviaria fin dal 1886.
Queste prerogative hanno sviluppato la feconda vocazione al commercio. Numerosi furono, infatti, i forestieri che, giunti lì per motivi di lavoro, vi si stabilirono definitivamente. In questo modo senza rinunciare alla loro identità storico-culturale, i paesi si confrontavano con le tradizioni di altre regioni. Ma anche con altre zone della Campania. Acquistando così, attraverso scambi sempre più frequenti, una fisionomia rinnovata nei costumi, nelle abitudini e nella stessa lingua.
Un’attività specifica, però, è sempre stata molto radicata in questo territorio. L’artigianato tessile. In particolare la lavorazione della lana.
Al telaio a mano si tessevano lenzuola di lino e di canapa, asciugamani con motivi a rilievo. E ancora mussole per camicie, stoffe di lana per coperte. E infine tappeti di vari colori per coprire cassapanche o tavolini. Molte donne contribuivano, poi, ad impreziosire questa già ricca produzione con la lavorazione di pizzi, centrini, guarnizioni. Tovaglie e coperte all’uncinetto, eseguiti con estrema abilità.
La sorte di questa attività artigianale cominciò a cambiare da quando, nel 1953, un piccolo imprenditore di Baronissi, Biagio ‘Avori, impiantò proprio qui una fabbrichetta tessile. Sostituendo per primo i telai a mano.
Ancora oggi sono delle piccole fabbriche, con poco più di dieci dipendenti, a continuare la lavorazione della lana, del cotone e, da qualche anno, anche delle fibre sintetiche. Le varie fasi della cardatura (apertura della lana e strappatura), della filatura, della ritorcitura e orditura, fino alla tessitura e rifinitura, sono ormai tutte meccanizzate.
Inoltre, data la concorrenza nel settore, questa attività da anni sta attraversando un periodo di crisi e ben altre sono oggi le attività economiche più redditizie. Tra queste si può annoverare il turismo, ci sono tanti luoghi da visitare.
Per esempio tra questi si può citare il Mausoleo del I secolo d.C., con una lapide dedicata al magistrato Caio Uziano e a sua moglie, sacerdotessa imperiale il cui nome, in epoca medioevale, fu dato al paesino: Polla.
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