Il settore Nord-orientale del Cilento e soprattutto del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è occupato dai Monti Alburni e la Valle del Calore. Il Massiccio degli Alburni è un contrafforte calcareo dell’Appennino meridionale che si erge a sud della Piana di Battipaglia, separando la piana del Calore da quella del Tanagro. Inoltre delimita a Nord e ad occidente il Vallo di Diano.
Il suo nome deriva dal candore delle sue pareti calcaree che culminano in diverse cime. La più alta delle quali è il Monte Panormo (o Alburno) con i suoi 1748 m s.l.m.. E che si ripropongono in canaloni e pinnacoli come “il Figliolo” al disopra dell’ abitato di Petina.
Imponente è il fenomeno del carsismo, sia superficiale che profondo, che ha modellato forre, inghiottitoi ed innumerevoli grotte (circa 400). Queste ultime sono volte molto grandi e profonde come ad esempio quelle di Castelcivita. Si estendono per 4 chilometri e nel loro interno si aprono enormi saloni ed ampie gallerie in cui la perenne opera dell’acqua ha creato duomi, concrezioni dalle fogge più strane che sovente fanno sembrare banali le solitarie stalattiti e stalagmiti.
Le grotte, provviste anche da un lago sotterraneo ed abitate da interessanti specie di pipistrelli, sono state frequentate dall’Uomo dall’Età della Pietra. E ininterrottamente, fino all’Età del ferro.
Molti ipogei sono divenuti, nel corso delle millenarie frequentazioni, antropiche, luoghi di culto. La sacralità si è mantenuta fino ad oggi con la loro trasformazione nel corso dei secoli, in suggestivi Santuari come la Grotta di S. Michele Arcangelo a S. Angelo a Fasanella.
Molto ricca ed interessante la flora e la fauna dei Monti Alburni e la Valle del Calore, tra cui si annoverano diverse specie rare. La Parte sommitale del massiccio si apre in estesi pianori degradanti verso sud-ovest ricoperti da stupende foreste di Faggio. In alcuni casi con buone presenze di Abete bianco, che si alternano a scoli rocciosi di tipo appenninico che ospitano nella stagione primaverile stupende fioriture di Orchidee.
Nella zona mediomontana abbondano i boschi di latifoglie ed i castagneti ed in particolare quelli da frutto che qui producono marroni di ottima qualità. Non mancano, negli splendi paesi che contornano il massiccio, rocche, centri medioevali, castelli e preziosità culturali di ogni genere.
La zona dei Monti Alburni e la Valle del Calore, così come i borghi che si trovano nelle vicinanze, offrono molti spunti e meritano di essere visitati. Sono presenti anche itinerari e sentieri da non perdere, con la natura incontaminata assoluta protagonista.
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