Gioi e la sua storia, un borgo medievale che si trova su un colle posto a 685 metri sul livello del mare. In particolare è in una posizione dominante sulla media valle dell’Alento. Da dove si vede anche il mare antistante la torre angioina di velia, ma anche parte della costa di Agropoli.
L’etimologia del nome Gioi, antichissima, è oggetto di numerose tesi. Si tratterebbe, secondo alcuni, della significativa caratteristica delle qualità dei cittadini e delle loro prerogative. Mentre a detta di altri l’etimo deriverebbe da un tempio pagano. Quest’ultimo consacrato a Giove che si trovava dove, ora, sorge la Chiesa di Sant’Eustachio.
Il Paese è un centro prevalentemente agricolo del Cilento interno. Precisamente è posto a quasi 700 metri di altezza su di una collina sottostante la catena Serra nella valle dell’Alento.
Gioi e la sua storia. Le prime notizie riguardanti Gioi risalgono al 1034. E lasciano pensare che l’attuale centro abitato sia sorto intorno ad una fortezza longobarda risalente al VII secolo. La fondazione e la costruzione del Paese sono difficili da individuare. Ma senza ombra di dubbio Gioi esisteva già prima dell’era cristiana. Come testimoniato dai molti templi e culti dedicati alle divinità pagane.
Scampato alla distruzione della guerra del Vespro, il paese passò sotto il dominio aragonese. Mentre nel 1498 divenne feudo di Berengario Carafa. Poi passò alla famiglia Pignatelli. Nel 1659 Gioi divenne territorio del demanio regio. E alla fine del 1700 dai documenti si evince che fosse di proprietà della famiglia Ciardulli. I primi anni del XIX secolo videro Gioi in prima linea nella causa risorgimentale grazie all’attivismo dei fratelli Rocco di Cardile durante i moti del Cilento del 1828.
Gioi e la sua storia, vediamo qualche altro elemento.
I primi riscontri e notizie di Gioi sono stati trovati in un diploma della badia di Cava de’ Tirreni. In tali scritti Gioi appare come borgo fortificato. Dal 1811 al 1860 è stato poi capoluogo dell’omonimo circondario, in particolare apparteneva al distretto di Vallo del regno delle Due Sicilie.
In seguito e durante il Regno d’Italia, dal 1860 al 1927, è stato capoluogo dell’omonimo mandamento, appartenente al circondario di Vallo della Lucania.
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