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Fico bianco del Cilento

Fico bianco del Cilento

Fico bianco del Cilento

Il fico bianco del Cilento è un prodotto tipico, sia nella zona costiera che nelle colline.

Vediamo i cenni storici.

L’introduzione nel Cilento di questa pianta sembra essere precedente al VI secolo a. C. E’ originaria dell’Arabia meridionale. Essa è da attribuire ai coloni greci che in queste aree avevano fondato diverse città. Autori dell’epoca romana e altri a seguire hanno decantato le caratteristiche dei prodotti agricoli del Cilento. Tra i quali si annoverano sicuramente i fichi essiccati.

In molti documenti appare evidente come il fico essiccato sia identificativo dell’area del Cilento. Già Catone, e poi Varrone, scrivevano in merito. E raccontavano che i fichi essiccati erano comunemente utilizzati nel Cilento e nella Lucania. Utilizzati come base alimentare della manodopera impiegata nei lavori dei campi.

E’ facile capire come questa convivenza millenaria abbia condizionato fortemente la cultura locale. E questo traspare dalla constatazione del ruolo principe svolto dalla pianta e dai frutti del fico. Ma anche nelle espressioni idiomatiche, nelle storie e nelle fiabe. E ancora in tutto ciò che è espressione dell’immaginario umano.

Inoltre nella metà del ‘400 è documentata nel “Quaterno” doganale delle marine del Cilento (1486). Si riscontra l’esistenza di una fiorente attività di produzione e commercializzazione di fichi secchi. E questi prodotti erano avviati sui principali mercati italiani come alimento di pregio.

Fico bianco del Cilento. Questo frutto si è quindi trasformato gradualmente da “pane dei poveri”. Come un tempo veniva definito. Cioè ad alimento pregiato da consumare soprattutto nel periodo natalizio.

Il fico viene preparato in svariati modi. Allo stato naturale è farcito di nocciole o mandorle. Ma può essere ricoperto di cioccolato. Esso viene mangiato soprattutto in occasioni speciali. Tipicamente è presente sulla tavola nel periodo natalizio.

Questi tipi di prodotti sono stati considerati da tempi remoti beni di lusso. O comunque voluttuari. In quanto da sempre considerati vere e proprie leccornie. Sono ricercatissimi da mercanti interessati a rifornire i mercati più ricchi del momento.

Pertanto i fichi sono stati da sempre una notevole fonte di reddito. Ma anche alimento di base per le popolazioni locali in difficili periodi storici. Questo grazie anche all’abbondanza degli stessi. E anche alla possibilità di conservali per l’intero periodo dell’anno grazie all’essiccazione.

Infatti ci sono diversi vantaggi. Vediamo quali sono. L’azione mitigatrice del mare e la barriera alle fredde correnti invernali provenienti da nord-est posta dalla catena degli Appennini. Insieme alla buona fertilità del suolo e ad un ottimale regime pluviometrico. Queste rappresentano le ideali condizioni pedo-climatiche. Che hanno fatto si che vi fosse una notevolissima diffusione della coltura nell’area considerata. Cosa che ha caratterizzato sensibilmente il paesaggio rurale. E ha permesso di definire il Cilento area vocata per la coltivazione del fico fin dall’epoca dell’impero romano.

Tutti questi elementi caratterizzano il prodotto finito. Parliamo della semplicità della coltivazione. Ma anche del pieno adattamento della specie e della varietà all’ambiente pedoclimatico dell’area. Questi aspetti contribuiscono a conferire ai fichi essiccati cilentani determinate caratteristiche organolettiche. Cioè un particolare sapore, dolcezza, gusto prelibato e profumato. Tali peculiarità sono particolarmente apprezzate dai consumatori.

Fico bianco del Cilento, va posto giusto rilievo anche ad altre peculiarità. Oltre alla coltivazione, anche le fasi di essiccazione e lavorazione del prodotto si svolgono per intero nell’area geografica di produzione. In particolare presso strutture agricole ed edifici rurali. E in un armonico processo di interazione tra prodotto, uomo ed ambiente.

Inoltre hanno influito la semplicità di coltivazione e la resistenza della pianta ad avversità fitopatologiche. E questi fattori hanno permesso alla coltura di guadagnare le prime posizioni nell’indice di gradimento del coltivatore. Che ha così collocato questa pianta su tutta la propria azienda, in coltura specializzata o consociata.

Le piante di fico, da millenni, hanno caratterizzato il paesaggio campano ed in particolare del Cilento.

Fico bianco del Cilento, vediamo la descrizione del prodotto.

Nel corso dei secoli, nel Cilento, si è andato selezionando un ecotipo. Derivato dalla cultivar madre “Dottato”. E’ presente in tutto il Mezzogiorno. E si è diffuso in tutta l’area di produzione. Ecco il “Bianco del Cilento”. Da tale ecotipo si ottiene un prodotto essiccato con caratteristiche uniche e di pregio. Molto apprezzate anche all’estero.

Esso si presenta con buccia di colore giallo chiaro uniforme. In particolare è marroncino chiaro per i frutti che hanno subito un processo di cottura. La polpa è di consistenza tipicamente pastosa. Il colore è giallo ambrato. Con acheni prevalentemente vuoti e ricettacolo quasi interamente riempito. L’umidità massima consentita è del 27%. I fichi essiccati sono posti in commercio anche farciti. Per esempio con mandorle, noci, nocciole, semi di finocchietto, bucce di agrumi. Tutti questi ingredienti sono provenienti dallo stesso territorio di produzione. E ancora possono essere ricoperti di cioccolato. Con l’obiettivo di ampliare la gamma dell’offerta. Per le sue note qualità terapeutiche è ancora oggi utilizzato in dietologia e in erboristeria. In passato veniva adoperato in tisane contro i raffreddori.

Fico bianco del Cilento: area di produzione.

L’area di elezione è il Cilento. Dalle colline litoranee di Agropoli fino al Bussento ai limiti meridionali della Campania. Sono 68 in totale i comuni della provincia di Salerno che fanno parte dell’area di produzione della D.O.P. E sono quelli tra quelli interamente o solo parzialmente interessati.

La fichicoltura nel Cilento rappresenta una risorsa economica e occupazionale non disprezzabile. Attualmente, con oltre il 30% della produzione nazionale, la Campania è la regione italiana che vanta la maggiore produzione di fichi. Più precisamente con circa 18 tonnellate di prodotto fresco, su oltre 5.000 ettari. Pari a circa 2.000 tonnellate di fichi essiccati l’anno. Il 70% del prodotto è lavorato in stabilimenti semi-industriali, ed il 30% da imprese artigiane. Questi dati risalgono a pochi anni fa. Quindi ad oggi si ritiene che siano leggermente aumentati.

Non va inoltre dimenticata la funzione svolta da questa coltivazione nel mantenimento del paesaggio e dello spazio rurale. Dal quale appare ormai quasi inscindibile.

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