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Cosa fare in vacanza a Marina di Ascea | Blog | CilentoShop.it
Cosa fare in vacanza a Marina di Ascea
Cosa fare in vacanza a Marina di Ascea

Cosa fare in vacanza a Marina di Ascea

Siete arrivati per trascorrere qualche giorno di meritate ferie? Ecco cosa fare in vacanza a Marina di Ascea.

Nello splendido scenario del Cilento, in particolare dell’antica Magna Grecia, ritroviamo Ascea Marina, frazione di Ascea Capoluogo, che si staglia tra le montagne e un mare splendido, caratteristica peculiare di tutti i paesini balneari cilentani. Straordinaria d’inverno, superlativa d’estate grazie alla miriade di turisti che si accalcano per giungere in questo ridente centro urbano sito praticamente sul mare.

La spiaggia di Ascea si estende per quasi 6 km ed è sabbiosa, il che la rende perfettamente fruibile. Di conseguenza le acque del mare sono sempre limpide. C’è spazio anche per gli amanti delle immersioni. Punta Telegrafo infatti presenta numerose scogliere suggestive oltre che varie insenature naturali, diventate col tempo vere e proprie spiaggette a cielo aperto. Sulla Punta Telegrafo è presente inoltre una torre di avvistamento Saracena. Si possono visitare, tra le altre, anche Baia D’Argento e Baia della Rondinella. Luoghi splendidi che ripagheranno ampiamente la visita cilentana.

Ad ogni modo Marina di Ascea non è solo mare e sole. Per gli amanti della storia e dell’archeologia è presente il promontorio di Velia con i suoi resti ancora ben integri.

Di seguito vi riportiamo una breve Sintesi su cosa fare in vacanza a Marina di Ascea.

Gli scavi di Velia (sito archeologico); Palazzo Alario (Marina di Ascea); Chiesa Madonna del Carmine; Punta Telegrafo con la sua Torre e il Sentiero degli Innamorati; Palazzo Ricci; Portali in pietra; Palazzo villa agricola della Torretta (località Piana); i parchi e i boschi con castagneti, macchia mediterranea, ontani, latifoglie, conifere, eucalipti. Ma l’attrazione principale sono 2: Gli scavi di velia e le spiagge (comode e sabbiose).

Ma vediamo qualche cosa di più!

Sul tratto costiero tra Marina di Casal Velino e Punta del Telegrafo,  all’interno del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, sorge l’incantevole spiaggia di Ascea. E’ rappresentata da un’immensa distesa di sabbia soffice e dorata facendo ammirare folta macchia mediterranea e maestosi ulivi secolari. La spiaggia comodamente raggiungibile è dotata di ampi parcheggi, con bassi fondali e il mare calmo per cui molto adatta ai più piccoli. A volte di pomeriggio è un pò ventilata per cui necessita attenzione. Munita di varie attività scorre per circa 5 km e termina con una insenatura segnata da una scogliera denominata: Punta del Telegrafo.

Detta scogliera segna il confine sud della spiaggia uniforme di Marina di Ascea e si rappresenta simile ad uno sperone di roccia che si proietta verso il mare, creando una piccola insenatura confinante con una scogliera.Sulla sommità di quest’ultima sorge la Torre del Telegrafo. Al di sotto della Torre vi sono piccole insenature con spiaggette raggiungibili solo via mare e dove si trovano solo pietre. Con il mare limpido e cristallino regna la tranquillità. Caratteristica del luogo è che tra luglio e settembre si trova lo splendido giglio di mare.

Il Sentiero degli Innamorati in Ascea Marina resta uno dei sentieri trekking più amati del Cilento. Quasi esclusivamente fatto di gradoni più che gradini, dona una vista mozzafiato sul Golfo di Velia e Punta del Telegrafo,consentendo di scorgere anche Capo Palinuro. Il Sentiero degli Innamorati si innesta nei pressi della Scogliera di marina di Ascea in località Punta del Telegrafo. E’ stato inaugurato nel 2017 a seguito di  un’opera di riqualificazione del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni e del Comune di Ascea resta punto di riferimento per gli innamorati che pensano di proiettare un ricordo nel futuro. Una passerella costruita in legno si imbocca presso la Scogliera anticipando l’ingresso.Un’ insegna in evidenza segnala l’ingresso del Sentiero. E’ un percorso di rara bellezza e si immerge nella macchia mediterranea simbolo del Cilento, tra sali scendi anche abbastanza impegnativi, per poi donare viste mozzafiato.

Il Sentiero degli Innamorati è lungo circa 2 Km. con un dislivello complessivo di 140 metri. Il Sentiero è anticipato, da struttura in legno di ben 12 passerelle e 8 piattaforme che fungono a preservare le dune e la flora della spiaggia della Scogliera di Ascea Marina.Il Sentiero  risulta essere meta sia di chi ama il trekking che dai turisti amanti del mare e della natura e godere di una vista incantevole sul Golfo di Velia. Per giungere in fondo al sentiero vi sono due salite importanti, fatti di gradoni con relative discese. Durante il percorso sono previsti due punti panoramici.

Addentrandosi all’interno della macchia mediterranea del Cilento sono di unica rarità. Giunti in cima si resta estasiati da una vista incantevole da cartolina. La Torre Saracena nota come Torre del Telegrafo rappresenta la meta finale del Sentiero degli Innamorati.Giunti sulla meta bisogna fare il percorso a ritroso per il ritorno sulla fantastica spiaggia di Marina di Ascea. Sembra che il Comune di Ascea stia studiando la possibilità di un nuovo tratto al fine di chiudere ad anello il percorso degli Innamorati. Tale eventuale modifica renderà ancora più suggestivo il percorso.

Cosa fare in vacanza a Marina di Ascea?!? C’è ancora tanto altro da dire!

L’antica città di Elea venne fondata intorno al 540 a.C. da un gruppo di esuli provenienti dalla città greca di Focea, nell’attuale Turchia, occupata dai Persiani. La città è denominata in questo modo in onore della sorgente locale Hyele e raggiunge un periodo di grande sviluppo in età ellenistica e in gran parte dell’età romana (fine IV a.C. – V sec. d.C.), quando il suo nome viene modificato in Velia. La città è nota nel V sec. soprattutto per le figure di Parmenide e Zenone, fondatori della scuola filosofica eleatica. 

Nel periodo del Medioevo l’intero abitato si sposta sull’Acropoli e in seguito viene costruito anche un castello.

La città antica si trova nel mezzo di una macchia mediterranea vastissima e gli ulivi fanno da contraltare allo splendido paesaggio. Natura e archeologia si fondano in un connubio senza precedenti.

Il percorso comincia dalla città bassa e a fare da guida ci sono dei pannelli didattici, in cui c’è scritto tutto quello che si deve sapere a proposito della città.

Il muro perimetrale è lungo 5 km e davanti c’è un vialetto d’ingresso. Lo stesso muro è stato costruito nel VI sec. a.C.

Di fronte alle mura c’è la necropoli di età imperiale fondata tra il I e il II sec. d.C. in cui ci sono le sepolture e i recinti funerari.

Alla città si accede tramite Porta Marina Sud, protetta da una torre quadrangolare che alla vista spicca per due diverse fasi costruttive: la prima della prima metà del V sec. a.C. riconoscibile dai blocchi parallelepipedi di arenaria posti nella parte bassa, la seconda, databile al III sec.a.C., per cui sono stati usati blocchi in conglomerato. 

Durante il percorso sulla destra è visibile un edificio pubblico formato da un cripto portico a tre bracci, che è stato stimato essere costruito in età augustea con rifacimenti durante il II sec. d.C. ed è stato interpretato come scuola medica, saccello del culto imperiale, palestra.

L’isolato a sinistra di Porta Marina ha, invece, un carattere abitativo e commerciale ed è costituita da almeno quattro domus di età imperiale. 

Svoltando a destra si prosegue verso la Masseria Cobellis dove è venuta alla luce un raffinato edificio di carattere pubblico di età medio-imperiale contraddistinto da un impianto scenografico, su due livelli, e da un’accurata ricerca delle simmetrie. 

Lungo l’asse centrale dell’edificio, infatti, si disponevano un ninfeo e una vasca delimitate da rampe di scale in laterizio e rivestite con lastre marmoree parzialmente conservate. Ritornando verso Porta Marina si costeggiano due isolati di età ellenistica e tardo – imperiale. Percorrendo la via di Porta Rosa, possiamo visitare le Terme Adrianee (II sec. d.C.) dove sono visibili vari ambienti del calidarium e la sala del frigidarium, decorata da uno splendido mosaico con tessere in bianco e nere che raffigurano animali e mostri marini. Continuando la salita a destra troviamo, invece, la cosiddetta “agorà” di recente interpretata come un santuario dedicato ad Asclepio, divinità medica e guaritrice, che si distribuisce su almeno tre livelli di cui quello inferiore presenta un ampio corpo rettangolare, circondato su tre lati da un porticato e decorato all’ingresso con una fontana.

L’edificio pubblico, datato al II sec. a.C., usufruiva dell’acqua della sorgente Hyele che troviamo più in alto, dove in età ellenistica viene costruito un complesso termale di cui si conservano un ambiente riscaldato in cui sono visibili i sistemi di conduzione del vapore, un’ampia vasca di forma rettangolare per il bagno caldo e un vano per piccole vasche di terracotta, destinate al bagno individuale in posizione seduta. 

La via di porta Rosa arriva in una grande gola che permetteva il passaggio verso il Quartiere meridionale non ancora esplorato. Salendo verso l’Acropoli, si trova il più antico abitato di Velia (VI sec. a. C.), di cui sono visibili i resti di abitazione allineate lungo una strada, abbandonato ed obliterato nel V sec. per permettere di costruire edifici pubblici, civili e religiosi. 

Particolarmente suggestivi sull’acropoli, sono il teatro di età romana e il tempio, parzialmente conservati. Tutti gli edifici sono stati danneggiati nel Medioevo allorché venne costruito un castello. Di questo periodo si conservano la Torre angioina, resti di mura e due chiese, la cappella Palatina e la chiesa di Santa Maria.

In questo articolo vi abbiamo spiegato le potenzialità che offre il territorio e cosa fare in vacanza a Marina di Ascea.

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