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Clima e morfologia delle colline del basso Cilento

Clima e morfologia delle colline del basso Cilento

Clima e morfologia delle colline del basso Cilento

Ecco alcuni aspetti relativi al clima e morfologia delle colline del basso Cilento.

Il clima della zona è di tipo temperato-caldo. Con estate calda e molto siccitosa specialmente nelle zone più basse. Mentre in quelle più alte è più fresca seppure sempre secca.

Si tratta tuttavia di un clima influenzato dalla vicinanza del mare e dalla umidità che da esso proviene. Che ne compensa in parte anche la siccità estiva.

Clima e morfologia delle colline del basso Cilento. Nel complesso il clima è adatto al faggio, al castagno. Ed in genere anche a quelle specie che richiedono per il loro vigore vegetativo un elevato coefficiente di oceaneità.

Per una precisa definizione del regime pluviometrico non si è potuto far ricorso a stazioni locali. E le costanti climatiche sono state rilevate da quella di Casalvelino (m.220 s.l.m.). Per quanto concerne il regime pluviometrico si può affermare che esso ha un carattere tipicamente mediterraneo. Con un massimo di piovosità invernale. Poi un secondo massimo autunnale. Ed infine un minimo estivo.

La media annuale delle precipitazioni assume valori tra i 1100 ed i 1250 mm. Nel complesso la piovosità non è scarsa. Mentre le escursioni da un anno all’altro sono abbastanza pronunciate. In alcuni casi la siccità estiva è più lunga e dura dai tre ai quattro mesi. Le piogge sono così poco intense che l’acqua evapora subito a causa dell’alta temperatura estiva e dei venti caldi.

Durante tale periodo gli alberi riducono al minimo i processi di traspirazione. Ed attingono l’acqua necessaria dagli strati più profondi, riuscendo così a sopravvivere. Diverso è il comportamento delle piantine. In particolare, esse, esplorando soltanto lo stato superficiale del terreno dove l’acqua è scarsa, spesso muoiono.

In conclusione soltanto le piante con un apparato radicale profondo riescono a superare il periodo siccitoso. Le precipitazioni nevose sono frequenti durante l’inverno e più persistenti alle quote più elevate. Raggiungendo valori massimi in dicembre ed in febbraio.

Anche il vento, quale fattore ecologico, esercita un’influenza negativa nei confronti della vegetazione. Certe piogge estive ad essa molto utili, infatti, non hanno l’effetto desiderato. E perdono di efficacia proprio perché accompagnate dai venti che provocano un’evaporazione rapida dell’acqua ancora prima che essa abbia raggiunto le radici delle piante. Secondo la classificazione del Pavari, il regime termico di gran parte del territorio cilentano può essere caratterizzato a grandi linee assegnando:

Tuttavia la distribuzione della vegetazione non segue rigidamente tale classificazione. Alcune specie forestali tipiche del Castanetum si trovano infatti frammiste al faggio. Salendo così di quota anche in stazioni relativamente alte.

Le altitudini del territorio cilentano variano anche rapidamente. Cambiando altrettanto rapidamente le caratteristiche e la morfologia delle aree.

L’esposizione è molto variabile e comunque rappresentata nelle sue varie forme. Le inclinazioni, alquanto variabili, passano da un minimo del 15% ad un massimo dell’80% (balze rocciose di Monte Scuro). Le zone con pendenza inferiore al 20% rappresentano il limite entro il quale la meccanizzazione agricola può avvenire senza particolari problemi.

L’esposizione e l’inclinazione delle pendici sono, più che l’altitudine, i parametri differenziali del clima. Infine l’idrografia è abbastanza povera e rappresentata da pochi corsi d’acqua a regime torrentizio.

In queste righe abbiamo approfondito il clima e la morfologia delle colline del basso Cilento. Ma quest’ultimo è caratterizzato da un territorio variegato. Si può apprezzare anche altro. Montagne, colline, pianure. Litorali, fiumisorgenti, boschi.

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