cilento zona migliore : Pisciotta
cilento zona migliore : Pisciotta

cilento zona migliore : Pisciotta

Pisciotta sorge su uno sperone roccioso, tra il mare e una corona di colline sempreverdi, in buona parte ricoperta da maestose plurisecolari piante d’olivo, della varietà più nota e più diffusa nel Cilento, cui il paese ha dato il nome: “La Pisciottana”.

Portato probabilmente dai primi coloni greci, l’olivo raggiunge qui dimensioni imponenti, potendo il tronco superare alla base i 10 metri e l’altezza sfiorare i 20 metri!

Dalle circa 50.000 piante esistenti si ricava un olio di elevata qualità e grande valore nutrizionale.

La parte più alta delle colline è occupata dalla macchia mediterranea, caratterizzata da decine di specie di piante ed arbusti autoctoni, tra cui leccio, erica, corbezzolo, lentisco, cisto, e da numerose varietà di ginestra, tra cui la Ginestra del Cilento (“Genista Cilentina”), specie individuata soltanto nel 1993.

Pisciotta si trova nel Cilento, ovvero nella parte bassa della Provincia di Salerno. Dista dalla provincia circa 80 km, un’ora e mezza di auto, ma è vicina a molti centri importanti come Vallo della Lucania e Sapri, che ospitano due grandi ospedali. Inoltre questo piccolo paese di circa duemila anime si trova sulla costa arrichita da altre perle del Cilento: a pochi km da Pisciotta c’è la famosissima Palinuro, Marina di Camerota e la Marina di Ascea. Elenchiamo semplicemente le più vicine e conosciute senza togliere le altre bellezze dell’entroterra cilentano come San Severino Vecchio.

i maestri d’ascia ….Siete mai stati in un cantiere navale? Anche se non vi è mai capitato, saprete certamente che stiamo parlando di posti in cui si costruiscono, e si riparano le navi. Per far ciò, si dispone di piani inclinati situati in riva al mare chiamati “scali di costruzione”. Essi sono costituiti di due parti: una insommergibile, anche durante le più grandi mareggiate, detta “scalo di terra”, dove le navi vengono costruite, e l’altra, sempre sommersa, detta “scalo di mare” o “avanscalo”, che serve da guida durante la discesa della nave in mare. Ed è proprio qui che da sempre e con lo stesso materiale d’un tempo, il legno, lavorano i maestri d’ascia, orgogliosi artigiani di una attività che va scomparendo.

 Ma c’è anche un altro piccolo borgo marinaro, più a sud di Castellabate, che vanta grande tradizione di Maestri d’Ascia: Marina di Pisciotta, frazione costiera del Comune di Pisciotta.  A Marina di Pisciotta ancora si pratica questa antica arte: c’è una persona dedita tutto l’anno a svolgere il mestiere di Maestro d’Ascia, che ha imparato i segreti e le conoscenze del legno, e con passione costruisce e aggiusta barche in legno.

Il Comune di Pisciotta per la sua morfologia è caratterizzato da colline e sentieri.

I sentieri più importanti, più conosciuti e maggiormente ricercati dai visitatori sono 3:

al Castelluccio

E’ lungo circa 10 km, per percorrerlo ci vogliono circa 5-6 ore, la difficoltà è media. Parte dalla piazza di Pisciotta e arriva in località Castelluccio.

a Rodio

E’ lungo circa 8 km, per percorrerlo ci vogliono circa 4 ore, la difficoltà è media.

Parte dalla piazza di Pisciotta e arriva alla frazione Rodio.

a Marina di Pisciotta.

E’ lungo circa 1 km, per percorrerlo ci vogliono circa 30 minuti, la difficoltà è facile. Parte dal Palazzo Marchesale di Pisciotta e arriva alla frazione Marina di Pisciotta.

L’origine di Pisciotta è probabilmente da collocarsi verso l’anno 900, allorché, distrutta dai Saraceni l’antica Pixus, alcuni suoi abitanti si rifugiarono qui e fondarono una piccola Pixus, ossia Pixoctum. Pisciotta è già feudo nel XII secolo: apparterrà tra l’altro ai Caracciolo e poi ai Sanseverino. Nel 1522 inizia la costruzione del convento francescano,di cui restano oggi la torre campanaria e pochi altri ruderi. Il feudo viene acquistato nel 1554 da don Sancio Martinez de Leyna, capitano generale delle galee del Regno di Napoli, il quale inizia la costruzione delle toprri costiere per difendere il territorio dall’assalto dei Turchi.

Nel 1602 sono signori di Pisciotta i Pappacoda, che terranno il feudo, divenuto frattanto Marchesato, fino al 1806. Si deve a loro la costruzione del Palazzo, edificato sui resti dell’antico castello, di cui ingloba una parte, sul lato ovest.

Dal 1635 al 1639 il Vescovo Luigi Pappacoda trasferisce a Pisciotta la sede vescovile.

Nei secoli XVI e XVII il paese subisce pesanti attacchi ad opera dei pirati barbareschi e Turchi. Successivamente Pisciotta è preso di mira principalmente da bande di briganti, tra i quali il famoso Fra’ Diavolo.

E’ del 500 la maestosa Chiesa, intitolata ai SS. Apostoli Pietro e Paolo, che conserva oepre preziose, tra cui un quadro di S. Francesco, miracolosamente scampato all’incendio appiccato al convento dai Turchi nel 1640.

Agbli inizi del ‘700 Pisciotta è il paese più popolato del Cilento: notevole l’economia, basata soprattutto sulla produzione di olio d’oliva, ma anche di traffici commerciali, in particolare marittimi, che avvengono dal suo porto, uno dei pochi esistenti a sud di Salerno.

Oggi Pisciotta affida il presente e il suo futuro alla produzione olivicola (famoso l’ulivo “Pisciottano”), soprattutto alle sue bellezze naturali e al clima eccezionalmente mite.