Palinuro è la frazione principale del comune di Centola, ed è un paese del Cilento immerso a tra verde delle colline a monte e vastità cristallina delle acque a valle. Uno scenario da sogno nel quale ogni anno orde di turisti decidono di trascorrere la loro serena e spettacolare vacanza. Palinuro è conosciuta in tutta Italia e anche all’estero come vera e propria perla, dalla bellezza incontaminata anche per il suo mitico “Capo Palinuro”, costone di roccia sulla quale impera il glorioso faro e per la leggenda del nocchiero di Enea, Palinuro appunto, dal quale il paese prende nome. La peculiarità principale quella delle spiagge, tra le migliori della costiera italiana. Il Buon Dormire, l’Arco Naturale (sulla quale sono stati girati vari film tra i quali “Scontro di Titani” e “Wonder Woman”), il Mingardo e la Marinella sono solo alcune delle meravigliose cale e baie dal quale poter tuffarsi in uno splendido mare, premiato da anni con la Bandiera Blu, e fare lunghe passeggiate sulla immensa vastità di sabbia.
Palinuro si trova sulla costiera cilentana a pochi Km dal centro di Salerno. Meta ambitissima, sin dagli anni ’70 da turisti italiani e stranieri, è uno dei paesi costieri più ricchi di bellezze naturali e strutture ricettive. Molto ben collegata da stazione ferroviaria (Pisciotta-Palinuro) e da una comoda superstrada che collega questo splendido posto a città come Vallo della Lucania ed Agropoli.
La Spiaggia del Buondormire si trova a Palinuro, nella zona sud del suo “frontone” (falesia, promontorio di roccia a picco sul mare). Si può considerare un piccolo angolo di paradiso: è una delle spiagge più belle del litorale e tra le più conosciute. A poche decine di metri da riva c’è un grande scoglio emergente dall’acqua che la sua incredibile somiglianza assegna il nome: lo scoglio del coniglio!
La Spiaggia del Buondormire è caratterizzata da sabbia finissima e da un chioschetto che fornisce ristoro. L’acqua ha un colore particolarmente brillante e cristallino.
La spiaggia del Buondormire è raggiungibile via mare. Oppure a piedi con unico accesso non comodissimo: circa 400 scalini che partono dall’interno dell’Hotel King! Ma tranquilli, lo spettacolo che troverete vale lo sforzo. Inoltre dal Porto di Palinuro troverete un servizio navetta che vi porta a destinazione. In ultimo, per fisici atletici … arrivati alla Spiaggia della Marinella, qualche bracciata vi porterà al Buondormire.
Certo, non è una spiaggia facilmente raggiungibile, ma c’è una sola certezza: ne vale la pena!
La costa del Cilento è particolarmente variegata e ricca di peculiarità: baie, insenature, cale, speroni … sabbia, roccia, spiaggette accessibili solo via mare, grotte emerse e sommerse.
Se venite in vacanza a Palinuro, o nel Cilento, ci sono tante esperienze da fare, che vi lasceranno ricordi indelebili.
Vi diamo qualche spunto o qualche idea?!
La Grotta Azzurra di Palinuro, che con quel colore azzurro intenso che si trova al suo interno, lascia a bocca aperta.
Le spiagge di Palinuro. Ce n’è per tutti i gusti: sabbia, rocce, spiagge accessibili solo via mare o con sentieri a piedi, insenature riservate, spiagge attrezzate.
Si possono noleggiare gommoni, per poter passare una giornata di mare in libertà.
Per gli appassionati di subacquea o di speleologia c’è solo l’imbarazzo della scelta: grotte emerse, grotte sommerse, fondali unici, tunnel da scoprire.
Altra possibilità? Un giro in barca a vela. Il territorio costiero e il clima del Cilento è molto favorevole per gli amanti della vela.
Non avete paura di andare in mare di notte? Ebbene, allora potete provare un’esperienza unica: la lamparata. Andrete a bordo delle barche dei pescatori e potrete assistere alla pesca con la lampara. I pesci sono attratti dalla luce e nel frattempo i mpescatori li cingono con delle reti specifiche.
Ma Palinuro e il Cilento non sono solo mare.
Potete fare una passeggiata a cavallo, con accompagnatore, per qualche chilometro. Ammirerete le splendide valli del Mingardo, potrete vedere la famosa e tenebrosa “Gola del Diavolo”, immergervi nella natura, rilassarvi nel respirare aria pura.
Per i più atletici? Mountain bike e trekking. Ci sono un’infinità di strade, sentieri, colline, vallate, itinerari, da esplorare in solitaria o con esperte guide.
Ma se vi resta qualche altra giornata da riempire?! Il mare è un grande richiamo, giornate intense e stancanti. Ma a qualcuno potrebbe non bastare.
Allora? Vi proponiamo qualche esempio: nel Cilento ci sono tanti borghi e centri storici da scoprire, castelli, monasteri, chiese, cappelle, santuari, musei.
Giornate da ricordare, coronate da un ristorantino, oppure una pizzeria, un’osteria, per allietare il palato con le grandi tradizioni e varietà enogastronomiche del territorio del Cilento.
State certi … chi viene nel Cilento una volta, non vede l’ora di ritornarci!
La storia di Palinuro è legata alla storia della Molpa, che sorgeva su un altro vicino promontorio. Della città di Molpa restano due ruderi: il castello e la chiesa parrocchiale di S. Giuliano.
Il palazzo baronale Rinaldi faceva parte del feudo del principe di Centola e marchese di Pisciotta “Pappacoda” fino alla fine del 700 circa. Il feudo divenne poi di proprietà della famiglia Rinaldi. Nel 1814 vi dimorò il re di Napoli (cognato di Napoleone) Gioacchino Murat che venne in zona per ispezionare i fortini della costa e potenziarli per eventuali attacchi di nemici.
Nel periodo greco la Città di Molpa, quindi anche Palinuro che era un piccolo villaggio nato su Capo Palinuro, dipendeva a livello amministrativo dalla ricca e potente Sibari.
Molpa (Pal – Mol) si sviluppò abbastanza rapidamente, ma dopo circa un trentennio e intorno al 510 a.C. la città venne abbandonata. Si ritiene che l’ipotesi più accreditata sia una forte epidemia. Ma la storia non finisce qua, visto che Molpa venne rifondata più avanti dai romani per motivi difensivi. Infatti fu munita di stazioni di avvistamento per difendersi da eventuali attacchi di navi cartaginesi.
Di seguito la zona si ampliò e acquisì una certa importanza, tanto da diventare dimora estiva di molte famiglie patrizie. La storia di Molpa si avvia alla decadenza nel Medioevo: prima fu conquistata dagli Ostrogoti, poi distrutta da Belisario (547).
Ma la storia di Palinuro è legata anche ad una leggenda, quella di Palinuro e Kamarotòn: lui il nocchiero della nave di Enea, lei la più seducente fanciulla di bordo. Palinuro si invaghì della ragazza, la quale non corrispose il suo amore. Venere, adirata, trasformò Kamarotòn in una desolata roccia.