Il borgo è ubicato nella zona sud del Cilento ed è situato a 234 mt. s.l.m. tra il Monte Bulgheria da cui prende nome ed il fiume Mingardo.Raggiungere Celle di Bulgheria in auto basta percorrere la S.S. 18 ed uscire a Poderia, successivamente seguire le indicazioni per raggiungere il luogo desiderato, mentre per via ferrovia basta utilizzare la stazione di Pisciotta-Palinuro o Sapri per poi utilizzare mezzi pubblici o noleggio.Ad oggi, il Cilento , per via aerea è raggiungibile solo tramite l’aereoporto di Capodichino (NA) dove una volta giunti si può scegliere varie opzioni per raggiungere Celle di Bulgaria e quindi il Cilento: treno , mare, auto . In fase di attuazione c’è l’aereoporto di Salerno-Costa di Amalfi Gesac S.p.a.) che sorge a Pontecagnano (SA) a circa 20 Km. da Salerno.per ulteriori informazioni si consiglia consultare il sito (www.aeroportosalerno.it)per valutare una propria scelta anche in presenza di offerte.D’estate raggiungere il Cilento Via mare risulta molto facile e conveniente in quanto viene attivato il servizio “Cilento Blù” che si pone come collegamento tra Napoli, Salerno e i porti della costa cilentana : Agropoli, San Marco di Castellabate, Acciaroli, CasalVelino, Pisciotta, Palinuro e Marina di Camerota. Ogni anno si prevedono 4 linee ma per migliori aggiornamenti si consiglia il sito : www.metrodelmare.com.Le origini del Borgo di Celle di Bulgheria sono da cercare intorno al 700 d.C. In Tale epoca arrivò nel beneventano una colonia di soldati bulgari ed il duca Romualdo permise che alcuni di loro si insediasse in luoghi intorno a Cepino, Isernia e Boviano, mentre altri della colonia si insediarono nella zona di Paestum.Così pian piano si insediarono alle falde del Monte di Bulgaria da loro prese il nome,, dove fondarono dei villaggi.Forse uno dei villaggi fondati fu sede di una laura con celle di monaci italo-greci per cui l’abitato vi sorse attorno e prese il nome di “Celle”. Successivamente, nei secoli, il villaggio seguì le sorti di Roccagloriosa, di cui fu casale fino alla sua nomina a casa comunale.Nel ‘700 era feudo dei D’Afflitto di Roccagloriosa. Il Giustiniani pone il villaggio alle falde del monte Bulgheria, come Casale di Roccagloriosa e scrive che contava 730 abitanti e che distava da Salerno 60 miglia. Nell’800 Celle di Bulgaria ebbe un ruolo importante nei moto rivoluzionari del ’28. Cenni storici sulla partecipazione di Celle di Bulgheria ai moti cilentani del 1828. A seguito del ritorno al trono dei Borboni con Francesco I, re delle due Sicilie, Celle di Bulgheria e gli altri centri vicini vissero tempi molto difficili per le tasse esose e la crisi del grano.Il popolo cilentano spinto da alcuni patrioti di Celle di Bulgheria, tra gli altri il reverendo Canonico Antonio Maria De Luca, si attivarono contro Franceso I.
Il 30 giugno 1828, una schiera di rivoltosi si presentò alle porte di San Giovanni a Piro. Diversamente dal comportamento degli altri comuni, il Sindaco ed il Parroco della cittadina, si rifiutarono di partecipare alle funzioni un chiesa imposte dai rivoltosi, per cui , visto il rifiuto, i rivoltosi saccheggiarono le loro case. Nello stesso giorno, verso sera, i rivoltosi si avviarono verso Bosco, dove non incontrarono alcuna accoglienza dalla popolazione, per cui si diressero alla volta di Vallo della Lucania dove vennero presi e dispersi sui monti dalle truppe.la repressione ebbe effetti violenti. Si susseguirono accuse, arresti, condanne fucilazioni e la distruzione di Bosco con un regio decreto.Un breve cenno sulla biografia del Canonico Antonio Maria De Luca da Celle Bulgheria ,dove nacque il 20 Ottobre 1764 e morì ia Salerno il 28 luglio 1828, è stato un patriota e un presbitero italiano. rappresentando l’organizzatore e la vittima più illustre dei moti del Cilento del 1828.Apparteneva alla Congregazione del Santissimo Redentore, dove sembra sia stato allievo di Alfonso Maria De’Liguori, dopo la laurea in teologia nel 1791, il canonici De Luca si dedicò all’insegnamento nel seminario di Policastro Bussentino, dedicandosi altresì , in molte località del Regno di Napolialla predicazione.Già alla fine del XVIII secolo prese parte al dibattito politico nel Regno di Napoli.Prese parte ai moti carbonari del biennio 1820/1821 ed era stato deputato al Parlamento Napoletano nel breve periodo costituzionale.In qualità di deputato si battè a favore dei contadini, nelle lotte al latifondismoe contro la nobiltà e il clero cilentano.; in tale occasione donò alcuni suoi beni ai contadini di Celle di Bulgheria.La sua avventura di parlamentare fu fugace come d’altronde la costituzione di Re Ferdinando e, alla restaurazione della monarchia il De Luca fu sorvegliato speciale della polizia borbonica.Abbandonava la Carboneria e aderiva alla setta del Filadelfi, in occasione dei moti del cilento del 1828, il canonico , in un’omelia tenuta nelvillaggio di Bosco, espose i vantaggi della costituzione (7luglio 1828). Dopo una breve latitanza tornarono lle truppe borboniche che arrestarono il canonico De Luca , arresto eseguito da Francesco Saverio Del Carretto. Venne scomunicato da mons. Camillo Alleva, arcivescovo di Salerno, e il 28 luglio del 1828 a Salerno venne fucilato. La casa del Canonico sorge nel centro di Celle di Bulgheria e si affaccia sulla Piazzetta Crocevia dove una lapide commemora le sue virtù ed il ricordo indelebile di patriota e precursore delle vicende che portarono al Risorgimento Italiano, alla liberazionedall’oppressione, e all’Unità d’talia.