Vediamo le principali cose da sapere e caratteristiche dell’Olio extravergine d’oliva Cilento DOP.
La presenza dell’olivo caratterizza il paesaggio cilentano. E rappresenta la principale, e talvolta unica, risorsa delle popolazioni locali. Tanto da divenire parte integrante della vita quotidiana della comunità.
L’olivicoltura nel Cilento ha origini risalenti alle antiche colonie della Magna Grecia. E successivamente all’occupazione dei territori da parte dei Romani. Furono però i Focesi, una popolazione profuga di origine greca, a introdurre la più antica varietà da olio. Parliamo della Pisciottana. Questa varietà sfugge agli attacchi degli organismi nocivi. E resiste molto bene ai venti salmastri della zona. Inoltre è molto produttiva anche in un comprensorio arido e ancora oggi conferisce tipicità all’olio Cilento.
La coltura dell’olivo è tipica di tutta l’area del bacino del Mediterraneo. In molte zone collinari e montane della Campania la coltura costituisce la migliore occasione di valorizzazione delle risorse ambientali. La superficie regionale destinata alla coltivazione dell’olivo ammonta a circa 62.626 ha. Di cui oltre il 50% nella sola Provincia di Salerno. Per una produzione che copre oltre il 40% delle 290.000 tonnellate di olio campano. L’ovicultura risulta concentrata per il 20% nel Cilento e in aree collinari e interne. Lungo la costa si registra una presenza rilevante tra i comuni di Agropoli e Centola-Palinuro. Inoltre ci sonom ampie distese anche nell’alto bacino dell’Alento e nelle zone collinari della Piana del Sele. La Dop Cilento abbraccia la costa e l’area sud-est.
Da sempre i sistemi di coltivazione non prevedono l’uso intensivo di pesticidi. In particolare nella fascia collinare-montana i trattamenti sono decisamente rari. Gli extravergine a denominazione di origine hanno caratteristiche organolettiche simili. Il colore va dal verde al giallo paglierino più o meno intenso. L’odore è fruttato medio-leggero (Cilento) o medio-alto (Colline Salernitane). Il sapore è fruttato con media o debole sensazione di amaro e di piccante.
Olio Cilento DOP: utilizzazione e valore alimentare.
L’olio di oliva extravergine è un prodotto di indiscusso valore nutrizionale. A seguito della composizione chimica e delle caratteristiche organolettiche. Piante di notevole vigore, grossa taglia e molto produttive offrono una materia prima ricca di preziose qualità organolettiche. Quale l’alta percentuale di acido oleico, di vitamine e di grassi estremamente digeribili. L’utilizzazione è poi delle più varie. Da crudo a fritto e bollito. E rappresenta una vera e propria colonna portante della ricca Dieta Mediterranea.
Olio Cilento DOP: ecologia, coltivazione e produzione.
L’olio extravergine di oliva viene estratto per semplice molitura delle olive. Ossia con l’esclusivo utilizzo di mezzi fisici quali la frangitura, la spremitura e la separazione. Dalla molitura, mediante estrazione discontinua per pressione, si ottiene l’oliomosto che per centrifugazione si trasforma in olio d’oliva. Detto olio, se caratterizzato dalla presenza di acidità massima dell’1% ed un punteggio organolettico pari o superiore a 6,5 prende la dicitura di extravergine.
Olio Cilento DOP: come si consuma.
La notevole presenza di note aromatiche fa prediligere l’uso di quest’olio su piatti di una certa consistenza. Come grigliate di pesce, insalatine selvatiche, verdure bollite. E ancora legumi e primi piatti.
Olio Cilento DOP: come si conserva.
L’olio deve essere conservato in ambienti freschi, asciutti. E lontano da fonti di calore, a una temperatura compresa tra i 14 e i 20°C. In questa situazione ottimale la qualità del prodotto resta integra per oltre 36 mesi. Con le basse temperature l’olio può andare soggetto a congelamento. Per cui, prima di iniziarne il consumo, occorre riportare il recipiente a temperatura ambiente (16-18°C) per alcuni minuti. E poi agitarlo ripetutamente per agevolare il ritorno del prodotto allo stato naturale.
Olio Cilento DOP: come si produce.
L’olio extravergine di oliva Cilento è prodotto da olive sane, raccolte entro il 31 dicembre di ogni anno. Per l’estrazione dell’olio sono ammessi soltanto processi meccanici e fisici. E questi sono atti a produrre oli che presentino il più fedelmente possibile le caratteristiche peculiari e originarie del frutto. Ogni fase di lavorazione è accuratissima. Dalla raccolta, che viene effettuata in tempi brevi. Al trasporto e fino alla lavorazione. Quando arrivano nei frantoi, le olive sono già state qualificate per varietà e provenienza. Si spremono, quindi, solo frutti sani. Seguendo tempi e temperatura prescritti.
I passaggi del processo produttivo sono i seguenti. Lavaggio, defoliazione, allontanamento dei corpi estranei. Poi molitura, gramolazione, separazione. L’olio, ormai pronto per essere consumato, viene ancora protetto. In particolare è conservandolo al buio a temperature ottimali. E infine viene imbottigliato e confezionato.
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