La lavorazione delle alici è una delle tecniche con più storia e tradizione nel Cilento. Da secoli sono fonte di sostentamento delle economie dei borghi marinari. Caratteristici ed incantevoli paesini che si trovano lungo la costa del Cilento.
E’ il mare ad essere protagonista. Testimone della storia di questi borghi marinari. Pescatori, pescato (alici, tonni, pesci spada, saraghi, orate, merluzzi, etc.), artigianato marinaresco, reti. Ma anche racconti, legende, lavorazioni delle alici, vendita al dettaglio sui porticcioli, etc.
Ancora oggi, nonostante la pesca non abbia più l’importanza economica di un tempo, sui porticcioli dei borghi marinari cilentani non è difficile trovare dei pescatori. Essi, oltre a riparare le reti, si dedicano alla preparazione di altri attrezzi da pesca (coffe, nasse, etc.), alla preparazione. E ancora alla manutenzione delle loro barche, alla lavorazione delle alici.
Talvolta nel passeggiare nei paesini costieri del Cilento può capitare di distinguere un forte e caratteristico odore di alici salate. Non avrete dubbi, si avverte chiaramente.
Non è difficile, una volta arrivati qui, tracciare, con l’aiuto di qualche vecchio pescatore, la storia dell’antica tradizione della lavorazione del pesce.
Certo, ci raccontano, ne sono cambiate di cose! Da quando, anni e anni fa, i pescatori della zona, a bordo delle loro “cianciole” (barche attrezzate proprio per la pesca delle alici e/o acciughe), si spingevano a largo. Per poi tornare carichi di pesce all’alba del giorno successivo. I pescatori con barche più grandi, addirittura, si spingevano sino in Algeria e in Marocco nei mesi di marzo e aprile. Per poi tornare carichi di pescato in autunno. Dopo aver rifornito i mercanti di Messina, Genova e Livorno. Le alici che invece venivano riportate a casa, venivano subito lavate, salate. E poi conservate in caratteristici vasetti di creta.
Oggi, però, tutto è cambiato. E di quelle pesche cosi ricche non è rimasto che il ricordo dei vecchi pescatori. Innanzitutto, ciò che manca o inizia ad essere carente, è proprio la materia prima. Eh già!
Esistono tuttavia ancora numerose piccole aziende che si interessano della lavorazione delle acciughe. Anche se ormai grossi contenitori hanno sostituito i simpatici vasetti di creta che un tempo venivano impiegati.
Una tipicità della pesca e della lavorazione delle alici è la pesca alle alici di menaica. Essa si differenzia dal modo in cui vengono pescate le alici. In sostanza di notte, alla luce delle stelle e della luna. Quando il mare è molto calmo, i pescatori escono in gozzo e gettano in mare delle reti artigianali, dette per l’appunto “Menaiche”. La particolarità di tali reti è rappresentata dal tipo di maglia larga. Che permette di trattenere solo le alici adulte, più grandi, dissanguandole. I pescatori, poi, estraggono le alici ad una ad una, pulendole. Per sistemarle in cassette di legno, senza ghiaccio.
Rientrati a terra la lavorazione delle alici continua. Il pescato già pulito si lava in salamoia e si dispone in vasetti di terracotta. In tali vasetti la disposizione avviene a strati. Praticamente prima uno strato di alici, poi uno strato di sale. E così a seguire. La stagionatura e la conservazione delle alici così preparate avviene in locali freschi e umidi (detti magazeni).
Queste tradizioni sono ancora vive in alcuni borghi marinari del Cilento. Come per esempio a Marina di Pisciotta, a Castellabate e nelle sue frazioni marine. Ma anche ad Acciaroli e Scario.
Visita il nostro portale (www.cilentoshop.it). Troverai altri articoli riguardanti il Cilento. Ma anche altri prodotti tipici e ricette.
Per restare aggiornato seguici anche sui nostri social. Visita la nostra pagina Facebook o Instagram. Per soddisfare la tua curiosità puoi guardare anche i video sul nostro canale Youtube!