Il percorso naturalistico di Castelluccio si trova a Pisciotta. Un borgo che sorge su uno sperone roccioso. Tra il mare ed una corona di colline sempreverdi, in buona parte ricoperte da maestose plurisecolari piante di ulivo, della varietà più nota e più diffusa nel Cilento (la “Pisciottana”).
Il percorso naturalistico di Castelluccio è il più importante del Comune di Pisciotta e si sviluppa su gran parte del territorio comunale. Esso si può suddividere in n°3 percorsi distinti:
- al Castelluccio;
- a Rodio;
- a Marina di Pisciotta.
1.Percorso naturalistico di Castelluccio – al Castelluccio
Lunghezza: 10 km
Tempo: 5/6 ore
Difficoltà: media
Partendo dalla piazza di Pisciotta Capoluogo si va verso Palinuro. E si imbocca il sentiero che parte di fianco al vecchio “Bar Fazio”. Il percorso entra nella vallata, attraversa il torrente Fiore su un ponte di legno. E si inerpica sulla collina, nelle prossimità del ponte si trova un mulino abbandonato.
Vigneti e uliveti lasciano il posto alla macchia mediterranea caratterizzata da lentisco, numerose varietà di cisto e di ginestra, erica, leccio. Ma soprattutto corbezzoli che talvolta superano i dieci metri di altezza.
Arrivati sopra la collina il sentiero si unisce alla strada che proviene dalla località Pietralata.
Seguendo la strada e evitando varie deviazioni si raggiunge la cima del Castelluccio dove sono visibili i resti di una torre di avvistamento. Costruita dagli abitanti di Velia nel IV secolo a.C.
Tutto intorno è possibile ammirare un paesaggio di rara bellezza. L’intero tratto di mare da Punta Licosa a Capo Palinuro. Con le coste calabre alle spalle, i Monti Stella, Gelbison, Cervati e Bulgheria,. E ancora le vallate del Lambro e del Mingardo, e alcuni paesi dell’entroterra cilentano.
Il percorso tuttavia offre ancora sorprese e scorci interessanti se si è disposti a completarlo in modo circolare.
Quassù la natura è sempre pronta ad offrire al visitatore una miriade di colori, odori e sapori. Che rendono la passeggiata indimenticabile in ogni periodo dell’anno.
2.Percorso naturalistico di Castelluccio – a Rodio
Lunghezza: 8 km
Tempo: 4 ore
Difficoltà: media
Si parte dalla piazza di Pisciotta. E si sale le caratteristiche scalinate in pietra di via Tuvolo che attraversa la parte nord del paese, immergendosi poi in fitti uliveti.
Dopo un breve tratto pianeggiante sulla strada che passa per la località Valle si riprende la salita fino alla sommità della collina. Dove si trova il rudere della piccola Cappella dedicata a S. Berardino.
Qualche minuto di riposo è meritato! Mentre lo sguardo corre ammirato tra lo stupendo panorama. Da una parte l’abitato di Pisciotta, incastonata tra il mare e una corona di alte colline. E dall’altra la verdeggiante valle in cui si nasconde Rodio, che la leggenda vuole fondata dai Cavalieri di Rodi.
Un sentiero in leggera discesa conduce, attraverso castagneti e macchia mediterranea, alla strada provinciale che arriva al paese.
Rodio è sicuramente degna di un’attenta visita. Un ottimo luogo per rilassarsi dopo una bella camminata. Per chi invece non si sente ancora stanco l’ideale è proseguire e raggiungere la Cappella del Carmine.
Scendendo una lunga scalinata si percorre una mulattiera che costeggia molti orti e si attraversa il torrente Salicedda nei pressi di un vecchio mulino frantoio. Quindi si risale una via selciata che conduce alla Cappella.
In una nicchia della parete in fondo, originalmente una semplice edicola si trova la statua della Madonna costruita in malta di calce.
3.Percorso naturalistico di Castelluccio – a Marina di Pisciotta
Lunghezza: 1 km
Tempo: 30 minuti
Difficoltà: facile
Il punto di partenza potrebbe essere la terrazza di fronte al Palazzo Marchesale, da cui si può godere di una vista dall’alto imperdibile. Da lì si raggiunge la Chiesa Madre e si scende per la scalinata attraverso antichi palazzi, stando attenti a non perdersi nel labirinto di stradine e scale peraltro molto affascinanti e tutte da scoprire.
La parte tra il paese e la marina è costituita da un unico plurisecolare interminabile uliveto. Da queste parti si trovano alcuni degli ulivi più antichi, nonché il più grande, il “toro”. Nel territorio del comune si trovano circa 50 mila piante di ulivo. Non a caso il paese da il nome alla varietà più nota e diffusa del Cilento, la “Pisciottana”, che è anche la più imponente d’Italia.
Il percorso è breve e tutto in discesa fino al mare. Si arriva a Marina di Pisciotta, che possiede un piccolo porto turistico e un bel lungomare che costeggia una lunga spiaggia naturale. Nel borgo si possono ancora osservare i tipici “magazzeni”, locali scavati in parte nella roccia, una volta utilizzati dai pescatori per il ricovero delle barche.
Approfittando della bassa marea o di un mare particolarmente calmo è possibile camminare lungo la spiaggia verso sud e raggiungere l’altra spiaggia detta Fricagnola, oppure dirigersi a nord per raggiungere quelle dette Zona 64 e Fiumicello, dove si trovano alcune grotte esplorabili.
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